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The Doors oltre Jim Morrison

today18 Dicembre 2023 134 27 4

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The Doors: ho già parlato del grande Jim Morrison in QUESTO articolo, ma il discorso non si ferma qui. E’ palese che Jim fu l’icona del gruppo, frontman e trascinatore, e che senza di lui il gruppo non sarebbe mai entrato nell’Olimpo delle grandi band della storia. Ma è anche vero che per ogni grande cantante, c’è sempre un gruppo che è stato il suo trampolino di lancio.

THE DOORS, LE ORIGINI

Estate del 1965: siamo sulla spiaggia di Venice Beach, in California. Morrison come sua abitudine si trovava li, molto probabilmente in completa solitudine. Fu visto da Ray Manzarek, compagno di corso della UCLA School of Theater, Film and Television dell’Università della California. I due iniziarono a parlare: Manzarek in quel momento faceva parte di una band chiamata Rick & The Ravens insieme ai fratelli Rick e Jim Manzarek. Morrison fu attratto dal quel mondo da lui sconosciuto, e se pur non avendo nessuna conoscenza musicale, cominciò a recitare una sua poesia a Ray. Manzarek fece provare a canticchiare Jim, sorpreso da quella poesia, che divenne poi il testo della futura “Moonlight Drive”. Colpito dalle doti dell’ amico, fu naturale proporgli l’idea di creare insieme una nuova band.

the doors

Ray si mise subito all’ opera: egli aveva frequentato poco tempo prima una lezione comune di meditazione trascendentale del guru Maharishi Mahesh Yogi. In quell’occasione conobbe il chitarrista Robby Krieger, interessato al flamenco, e il batterista John Densmore, appassionato di jazz, che già suonavano con un gruppo chiamato The Psychedelic Rangers. Il buon Ray riuscì così a coinvolgerli nel nuovo progetto.

THE DOORS E IL BASSISTA CHE NON C’E’

Il nome del gruppo fu un’ intuizione di Jim Morrison, grande appassionato di letteratura. Egli prese ispirazione dal testo del libro di Aldous Huxley “Le porte della percezione” (The Doors of Perception) del 1954. Ma ogni gruppo, ogni band , per essere completa ha bisogno di un bassista. I quattro, che subito entrarono in una sintonia che andava oltre alla semplice amicizia, una sorta di legame mistico tra loro, non riuscivano a trovarlo un bassista. Non era solo una questione di tecnica: nessuno riusciva a entrare nel loro cerchio, a trovare con loro la giusta sintonia quasi esoterica. Fu di nuovo Ray Manzarek, tastierista tecnicamente e musicalmente dotatissimo, a trovare una soluzione a dir poco geniale. Propose di adattarsi in quel ruolo, aggiungendo al suo organo Vox Continental uno strumento che gli consentisse di suonare le note basse con la mano sinistra e la parte melodica con la destra.

The Doors - Riders on the Storm (Remaster)

TEMATICHE E TESTI DELLA BAND

Considerati tra i rappresentanti del Rock psichedelico, The Doors mescolano blues, rock & roll, jazz, melodie orientali, classiche e ovviamente psichedelia. Nel testi si ritrovano le radici profonde di artisti, poeti, intellettuali e filosofi dei vari decenni. Si passa dalla storia remota, all’attualità fino a toccare gli intellettuali definiti “veggenti”. Testi che sono delle vere e proprie poesie, riadattate in musica. Parole che abbracciano il pensiero di Friedrich Nietzsche, fino a ritrovarsi nell’antropologia, nella letteratura antica, romantica, simbolista, surrealista, moderna e nella cultura classica e del mito in genere. Questo ultimo aspetto, per esempio, lo troviamo nella canzone “The End”, nel chiaro riferimento al “Edipo Re” di Sofocle.

The Doors, secondo molti critici, furono il gruppo di riferimento che ispirò molti generi nati successivamente nel tempo, come il Grunge, il rock alternativo e l’Indie rock.

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THE DOORS, IL DECLINO

Quattro anni di successo sempre crescente, ma come ogni cosa quando si arriva all’apice inevitabilmente inizia il declino. Esso arrivò soprattutto a causa della dipendenza di Jim Morrison dall’alcool e dalle droghe. Queste dipendenze iniziarono ad influenzare non poco le registrazioni, se non addirittura le esibizioni dal vivo. Non solo declino a livello musicale, ma si incrinò anche il rapporto di Jim con gli altri componenti del gruppo, creando delle rotture e irreparabili. Il 3 luglio del 1971, Morrison morì in circostanze mai del tutto chiarite: il suo corpo venne ritrovato privo di vita nella vasca da bagno del suo appartamento a Parigi.

La morte del poeta Morrison non fermò gli altri componenti. Incisero altri due album: “Other Voices” e “Full Circle”, senza però riscuotere lo stesso successo avuto con Jim. Quindi sciolsero il gruppo, cercando di intraprendere carriere soliste.

AFTER CLOSING THE DOORS

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Raymond Daniel “Ray” Manzarek Jr, nato a Chicago il 12 febbraio 1939, morì a Rosenheim il 20 maggio 2013.
Nato da una famiglia di origine polacca, cominciò a prendere lezioni di pianoforte già in tenera età. Si appassionò alla musica classica, e si innamorò del jazz e del blues nel tipico stile di Chicago. Nel 1973, compose il suo primo album solista “The Golden Scarab”. Ma il suo successo lo ottenne nel 1980 come tastierista e produttore del gruppo punk rock a stelle e strisce X. Nel 1998 scrisse il libro di memorie “Light My Fire: La mia vita con i Doors”.

Robert Alan “Robby” Krieger nasce nel 1946 e ancora tutt’oggi è in attività. Nacque da una famiglia ebraica, e musicalmente educato dai genitori appassionati di musica classica. Appassionatosi in seguito a Fats Domino, Elvis Presley e i Platters, iniziò a suonare la tromba, e successivamente il pianoforte. Già prima dello scioglimento dei The Doors, iniziò diverse collaborazioni con altri artisti.
E’ un musicista poliedrico, apprezzato per le sua capacità di passare da ritmi latini fino ad arrivare al jazz e al blues.

John Paul Densmore nacque a Los Angeles il 1 Dicembre del 1944. Il suo stile nel suonare la batteria era unico e inimitabile, per alcuni la sua batteria era definita addirittura la seconda voce del gruppo. All’età di 10 anni fu obbligato a suonare il pianoforte, studiandoBach e Beethoven. Ma tutto ciò lo irritava: giunto al ginnasio riuscì finalmente a cimentarsi nello studio della batteria. Il suo set era molto minimalista, al contrario degli altri batteristi dell’ epoca. Il periodo “post Doors” non lo vede molto protagonista, l’unica cosa di rilievo resta il suo libro “Riders on the storm: la mia vita con Jim Morrison e i Doors”.

RIFLESSIONI ON THE ROCKS

Con questo secondo articolo chiudo il mio cassetto dei ricordi, di quei pensieri e di quelle emozioni che vengono dritte dagli anni passati. I The Doors e il loro leader Jim Morrison resteranno la colonna sonora delle mie giornate, così come lo sono dall’inizio degli anni 90.

Scritto da: Mic DJ

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