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Musica

India e Metallo, lo strano connubio

today16 Settembre 2024 119 1 5

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India: se dico questa parola qual è la prima cosa che vi viene in mente? Taj Mahal, l’induismo, le spezie, le tigri del Bengala, le vacche sacre… OK! Ma vogliamo parlare di musica e il nostro reporter d’assalto Mr.Fulvio ci spara fuori un articolone di quelli tutti da leggere, ricco di curiosità che pochi conosceranno!

INDIA E METAL?

Il primo pensiero si focalizza subito sulla musica tradizionale e sulle colonne sonore della cosiddetta “Bollywood“. Trattasi della fiorente industria cinematografica nazionale: insomma, molto sitar e poco guitar, in un contesto culturale che sembra essere poco propenso alla contaminazione. Nonostante si viva in un mondo sempre più globalizzato, sfido chiunque a dire che citerebbe una band indiana come prima tra le metal band esotiche di sua conoscenza. Eppure, quando le mie orecchie sono capitate in poco tempo su almeno tre gruppi metal indiani di sorprendente qualità, ho capito che la musica aveva abbattuto anche questa frontiera e che qualche parola meritava di essere spesa.

INDIA E IL SUO CONTESTO

Sbirciando qua e là nel web per avere un quadro generale della scena metal indiana, emerge (a detta degli artisti stessi) una situazione non priva di contraddizioni. Il movimento è indubbiamente vivo ed in crescita ma paradossalmente rimane un fenomeno di nicchia. In gran parte del resto del mondo il metal è diventato, negli anni, una specie di stile di vita. I fans continuano a seguirlo e supportarlo anche quando invecchiano.

In India rimane invece un fenomeno underground legato all’età adolescenziale, durante la quale funge da strumento di ribellione. La crescita è quindi soffocata economicamente dallo scarso appeal sulle fasce di età con disponibilità a spendere. Come conseguenza troviamo la poca volontà ad investire da parte del circuito live, i cui locali puntano maggiormente, ad esempio, sulla scena jazz che è seguita da un pubblico più abbiente. Completa il quadro il cosiddetto “giudizio sociale” al quale il genere metal è sottoposto in un contesto culturale poco incline alle concessioni. Nonostante la situazione alcune band riescono comunque ad emergere ed a farsi notare anche fuori dai confini nazionali, con una qualità che, forse per errato pregiudizio, lascia sorpresi.

INDIA E METAL: PREFAZIONE

Proverò a parlare di questa scena attraverso cinque band che non ho scelto con l’ottica della “miglior rappresentatività”, ma che semplicemente hanno stuzzicato il mio gusto personale con la qualità o l’originalità della loro proposta. Si spazia dal metal più tradizionale (o N.W.O.T.H.M. come oggi si usa dire) al Prog Metal ed al Melodic Rock, passando anche per una proposta di “Indian Folk Metal” davvero interessante. Quindi procediamo, in ordine rigorosamente sparso.

BLOODYWOOD: Indian Folk Metal

Band di formazione abbastanza recente (2016) che risulta ostica da inquadrare in quanto miscela sapientemente extreme metal, folk indiano e rap, il tutto cantato ora in inglese ed ora nelle lingue locali hindi e punjab. Questo “melting pot” in teoria ha il rischio intrinseco di poter risultare pacchiano ed opulento, ma posso garantirvi che qui funziona dannatamente bene. Le voci in growl ed in freestyle si alternano su un tappeto sonoro aggressivo ed arricchito dai mai invasivi strumenti tradizionali. I testi sono impegnati, con tematiche politiche ed in difesa delle donne. Il loro album d’esordio “Rakshak” del 2022 è ricco di potenziali hits visionabili anche su YouTube: “Aaj”, “Gaddaar” e “Dana Dan” i titoli utili a farsi un’idea. Originali ed esplosivi!

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GIRISH AND THE CHRONICLES: Melodic Hard Rock

Molto famosi nel loro paese, si formano nel 2009 e si muovono nel classico territorio dell’hard rock melodico. Il genere è sicuramente tra i più inflazionati ma qui ci troviamo al cospetto di un songwriting di assoluto livello e di un cantante, il leader Girish Pradhan, che ha una delle voci più interessanti tra le recenti proposte a livello mondiale. Aggiungiamo un chitarrista, Suraz Sun, che pare la controfigura di George Lynch ed ecco confezionata la “perla d’oriente” che non ti aspetti. Autori fino ad ora di tre album, si sono accasati nel 2022 presso l’etichetta nostrana Frontiers. Penso che la visione delle clips di “Rock the Highway” e “Rock and Roll is here to stay”, dall’album d’esordio, siano un sufficiente biglietto da visita per saggiare il livello della loro proposta. Anthemici e scintillanti!

FIFTH NOTE: Melodic Metal

Gruppo emergente che nasce nel 2019 e condivide con i precedenti G.A.T.C. l’appartenenza alla scuderia dell’attenta Frontiers Records. Talento e varietà di approccio al genere proposto sono i tratti salienti che emergono ascoltando il loro esordio ” Here We Are” del 2023.
I loro pezzi sono mediamente molto melodici ma non manca mai quel tocco prog metal, più o meno pronunciato, a diversificare i brani ed a renderli dinamici ed accattivanti. Per inquadrare il tema immaginate un innesto di tastiere alla Dream Theater su una struttura melodica tipica del class rock anni 80/90 di band come TNT, Firehouse, Fair Warning, solo per nominare i primi che mi vengono in mente ascoltando questi Fifth Note. Grazie al talento ed all’attento songwriting riescono a farsi notare in un genere super inflazionato da gruppi fotocopia guidati dalla sete di business delle etichette e non dalla passione. I pezzi proposti per l’assaggio sono “Here we are” e “Always love you”. Melodici e arrembanti!

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KRYPTOS: Traditional Heavy Metal

Veterani della scena metal indiana, sono sulla breccia dal 1998 ed hanno all’attivo sette albums in studio di cui l’ultimo “Decimator”, appena pubblicato a luglio di quest’anno. Annoverano anche una partecipazione al Waken Open Air nel 2013. Le coordinate stilistiche sono quelle del metal tradizionale alla Judas/Maiden/Accept abbinate però ad una voce graffiante più riconducibile al thrash metal. Musica essenziale, diretta e senza fronzoli nel classico stile heavy/speed. Il loro punto di forza sono le chitarre che macinano riffs senza dimenticarsi di duettare a dovere per fornire la componente melodica all’amalgama sonora. Il punto debole, a mio modesto avviso, la voce che è sì grintosa ma a tratti eccessivamente monocorde. “Afterburner”, “Force of danger” e “Raging Steel” i pezzi consigliati per un tuffo tutto denim & leather negli anni ’80. True Defenders!

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WHAT ESCAPES ME: Prog Metal, Djent

Concludiamo con il gruppo sicuramente più di nicchia del lotto. Scarse le informazioni a loro riguardo: risultano ancora attivi dal vivo (recente support band nel tour dei Karnivool) ma hanno all’attivo un solo album “Egress Point”, prodotto in modo totalmente indipendente
nel 2016. Provengono da Calcutta e suonano un prog metal moderno con le classiche sonorità djent che introducono chitarre sincopate e grevi nelle melodie più classicamente prog metal ed intercalano i cantati in growl ed in pulito. Il riferimento più calzante per loro sono i britannici Tesseract anche se i W.E.M. hanno ulteriormente elevato la sperimentazione con l’uso di strumenti tipici della musica popolare indiana, il sarangi ed il sarod. Credo sia un peccato che un gruppo così interessante sia relegato all’autoproduzione, peraltro sorprendentemente eccelsa, e non pubblichi un album dal 2016. “The Truth of a Lie” e “Killing Tomorrow” la loro vetrina per voi. Moderni e sperimentali!

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INDIA, METALLO E CONCLUSIONI DI MR.FULVIO

Ed eccoci qua, al termine del nostro viaggio. Come dei novelli Marco Polo ci siamo avventurati in Oriente alla ricerca di una ventata di aria fresca per le nostre orecchie. Ne è valsa la pena? Credo di sì, invece delle spezie e quant’altro ci siamo portati a casa degli ottimi souvenirs musicali confezionati con passione e talento, merce ormai rara in un mondo musicale governato da regole di business quantomeno discutibili. Intendiamoci, le band valide non mancano neanche nel nostro Bel paese ed in questo senso l’amico MIC Dj sta facendo un egregio lavoro di ricerca e promozione. Le regole però sono sempre le stesse: cercare, cercare ed usare le orecchie per guidare la tastiera e non viceversa. La curiosità è il sale della vita! Buona Musica a tutti.

Scritto da: Mic DJ

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