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Black Metal

Metallari, oggi come ieri

today6 Febbraio 2023 1029 37 5

Sfondo
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Metallari, gente unica nel suo genere. Così unica che da sempre sono visti come strani, diversi, chiassosi, ubriaconi, tossici, satanisti e chi più ne ha più ne metta. Era così con i rockers degli anni 70, è così ancora oggi. Ce lo racconta una nostra ascoltatrice.

METALLARI, SPORCHI E CATTIVI

C’era una volta gli anni settanta, con l’Hard Rock e i suoi seguaci. Una moltitudine variopinta dai lunghi capelli che ha scritto pagine importantissime della storia culturale di quegli anni. A fine anni settanta, una frangia dei medesimi iniziò a spostarsi verso un nuovo fenomeno musicale, esploso in Inghilterra con la famigerata New Wave of British Heavy Metal. Il colore dominante divenne il nero, il chiodo in pelle la divisa ufficiale. Gente di strada, vere e proprie tribù urbane corrazzate di borchie e teschi: in poche parole sporchi e cattivi.

COME ERAVAMO VISTI

Ovviamente appartenere a questa frangia costava parecchio, ma allo stesso tempo inorgogliva. La massa stereotipata e bacchettona ci guardava con sospetto, non risparmiandosi critiche e inventando di sana pianta storie di degrado. “Lo sai che quello si droga?”, “Per vivere ruba e spaccia”, “Poveri genitori”. Queste tre frasi erano un must rivolte al sottoscritto ma credo anche a molti metallari.

Il primo giorno di Liceo lo ricordo come fosse oggi. Erano tutti ben vestiti e apparecchiati, mentre io mi presentai con la maglia di “Damage Inc” dei Metallica e un bracciale borchiato (nemmeno tra i più grossi). Il risultato fu che nessuno volle sedersi di fianco a me, e la prof, guardandomi schifata, mi mise da solo in un banco in prima fila. In quell’istante il mio orgoglio andò alle stelle.

metallari

METALLARI OGGI, E’ CAMBIATO QUALCOSA?

Senza tanti giri di parole la risposta è NO. Ce lo scrive una nostra affezionata ascoltatrice, Mavi, di 15 anni. Mavi sta vivendo la tipica adolescenza metallara, fatta da isolamento da parte dei coetanei e il non essere – sentirsi capita. Leggiamo cosa ci scrive.

“I metallari sono molto stereotipati e giudicati. Spesso il genere viene associato a persone sataniste o con pessime intenzioni. Oppure come depresso o malato. Dalla gente viene considerato un genere vecchio, dove al posto delle parole ci sono solo urla. Spesso i metallari si vestono o truccano in base ai loro gusti musicali: molti bracciali e collane particolari, magliette di gruppi e più in generale vestiti neri. Per questo vengono presi in giro, siccome ormai se non segui il “canone”, sei considerato strano o sfigato.

Secondo me con l’arrivo dei social, la situazione è peggiorata. Siccome ognuno può dire la sua, si può facilmente offendere e screditare chiunque. Così quando un “normie” vede la foto di una ragazza goth-metallara con il trucco e l’outfit molto curati, parte con una serie di commenti e domande spesso poco carini, magari incitandola a cambiare totalmente. Stessa cosa capita ai metallari maschi: molti di loro portano i capelli lunghi, e spesso vengono presi in giro perché per molte persone i capelli lunghi sono solo da donna”

PASSANO GLI ANNI, NULLA CAMBIA

Come cantano i nostrani In.Si.Dia “Nulla cambia”, ed è molto triste tutto ciò. Anzi, anche ai miei occhi la situazione pare decisamente peggiorata. Ad esempio negli anni 80/90, quando ti facevi un giro in Via Garibaldi, se ne vedevano un po di tutti i colori: paninari, punk, darkettoni, metallari. C’era più coraggio, più passione, più senso di appartenenza. Ogni sottocultura aveva i suoi posti dove trovarsi, i propri locali dove sentire musica.

Oggi una passeggiata nella stessa via mette in risalto una nuova generazione di ragazzi stereotipati, tutti uguali. Sono lo specchio di una società che si è livellata verso il basso, dove pare impensabile uscire da questa “comfort zone”. Tornando agli In.Si.Dia., queste righe scritte nel 1993 sono più che mai attuali: “Non aver paura di quello che sarà,  abbi il coraggio delle tue idee. Fai quello che vuoi, nulla cambia! Il tuo destino è scritto, sangue… dolore, e sputi in faccia!!!”. Per noi Metallari non è cambiato niente.

E ricordiamo sempre con il sorriso canzoni diventate veri e propri inni, come “I Wanna Rock” dei Twisted Sisters, o “Hot for Teacher” dei Van Halen. Pezzi dove il mondo si rovesciava, dove il Metallaro di turno aveva il suo riscatto sulla piatta e stereotipata società bacchettona.

METALLARI E STUDI MEDICI

Sono sincero, ho riso di gusto quando ho letto questo studio americano. Ha confermato ciò che ho sempre pensato: noi metallari invecchiamo meglio, molto meglio, della gente comune. Nell’articolo della dottoressa Elisabetta Ciccolella, si legge che i “seguaci” del metal hanno di sicuro vissuto un’adolescenza più rischiosa, ma “significativamente più felici in gioventù e meglio formati oggi, paragonati a gruppi della stessa età o addirittura a un gruppo di ragazzi del college dei nostri giorni”.

Questa ricerca si chiama “Three Decades Later: The Life Experiences and Mid-Life Functioning of 1980s Heavy Metal Groupies, Musicians, and Fans”. E’ condotta da un team di psicologi presso le università di Humboldt State, Ohio State, UC Riverside e UT Austin. Essi hanno analizzato il percorso di vita di 377 volontari tra coloro che negli anni ’80 erano “groupies, musicisti e fan del mondo dell’heavy metal, mentre oggi sono persone di mezza età”.

metallari

I ricercatori hanno scoperto che chi da giovane è stato un fan dell’Heavy Metal ricorda la propria gioventù come una fase della vita più allegra e con molti meno rimpianti rispetto a chi non seguiva questo filone. Questo perché hanno vissuto una gioventù ricca di emozioni amplificate e di relazioni intense all’interno di un gruppo che condivideva una passione per lo stesso genere musicale.

Tasha Howe, ricercatrice presso la KQED radio, afferma che “chi ascoltava metal negli anni Ottanta aveva una cattiva reputazione. Così abbiamo confrontato un gruppo di loro con chi, negli stessi anni, ascoltava pop o new wave. Ovviamente le groupies, i fan e i musicisti metal hanno avuto una gioventù più votata al sesso libero, all’assunzione di droghe o di alcol. Ma allo stesso tempo, la ricordano come più divertente e più gioiosa, con pochi rimpianti”.

“Abbiamo voluto mettere a confronto”, afferma la Howe, “due gruppi equivalenti. Gli appassionati di metal hanno ora una posizione sociale e lavorativa molto simile a chi ascoltava altri generi. Abbiamo voluto inserire anche un terzo gruppo, di ragazzi ancora in età da college, e abbiamo visto che addirittura la loro gioventù, anche se più recente, viene ricordata con meno gioia”.

Dunque, i ricercatori hanno concluso che “la partecipazione a culture di nicchia può aver rafforzato lo sviluppo della propria identità durante l’adolescenza problematica”.

RIFLESSIONI DEL MIC

Io ne ho sempre avuto la certezza, comunque. Lo ho vissuto sulla pellaccia e tutto questo “astio” ci ha fortificato, ci ha dato i primi rudimenti di come sia da affrontare il mondo la fuori. Ringrazio e saluto Mavi per la sua bella testimonianza. Parole di una ragazza di 15 anni che sta passando le stesse identiche situazioni che passammo noi e altri prima di noi. Essere diversi richiede sempre del coraggio, e il massimo della stima.

Ora vi saluto amici lettori, ecco qualche consiglio per voi direttamente dalla nostra Radio!

Scritto da: Mic DJ

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today1 Febbraio 2023 262

Commenti post (37)

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  1. MarioRanx il 3 Maggio 2023

    56 primavere.
    A 9 m’illumino con Smoke on the water dei Purple al compleanno di mia sorella più grande di 4 anni.
    Subito piombano gli altri: Led Zeppelin, Rolling Stones, Jethro Tull, Black Sabbath per primi.
    Terza media mi fulminano gli AC/DC passati per caso su Radio Città.
    I capelli sono già lunghi.
    Al primo liceo scientifico già con borchie e toppe su smanicato di jeans scolorito, come il resto attillatissimo giù in basso, fino agli inseparabili stivali neri di pelle.
    Ascoltando Ozzy, Iron, Judas, Accept, Motorhead, Metallica, Slayer, Venom e tutto l’immaginabile.
    Studente lavoratore di Ingegneria meccanica, fino alla laurea con lode, avendo anche sostenuto l’esame di “Scienza dei metalli”.
    Sempre col chiodo, anfibi, capello ancora più lungo, barba e baffi: mi chiamavano “er bestia”.
    1987, a 21 anni, il primo Monster of Rock in Italia, a Reggio Emilia.
    Da prima e finora, concerti dappertutto.
    Oggi convinto rocker, capelli non più lunghi quelli rimasti, sono fiero di ascoltare ancora e ovunque metallo greve, con amici e tutta la famiglia: moglie, figli, sorella, cognati, nipoti.
    Il mio clone diciassettenne fa ciò che non sono stato in grado di fare, suonare. É il frontman, cantante chitarrista di un gruppo metal di belve scatenate, dove è il più attempato.
    Finché durerà, con la stessa fulgida colonna sonora che mi ha qui accompagnato, cavalcheró l’emozione di ogni momento, nel bene e nel male, senza essermi mai sentito emarginato, sempre a testa dritta, petto in fuori e a muso duro.

  2. Rossella il 3 Maggio 2023

    Sono una “vecchia” metallara di 55 anni….. La soddisfazione di avere un figlio di 16 anni con il quale condividere la passione metal ed andare insieme ai concerti non ha eguali!

  3. Max il 30 Aprile 2023

    Sinceramente non ho mai capito perché sempre questo vittimismo. Personalmente non mi è mai fregato nulla delle opinioni degli altri e non ho mai cercato nessuna approvazione. Il Metallaro il Metal è cambiato, una volta si andava nei concerti e ti sentivi parte di una Famiglia ci si scambiavano numeri telefonici scritti su fazzoletti, adesso non si parla più è diventato un apparire, una moda. Oggi sono tutti opinionisti in pochi supportano la scena Italiana, guai se esci dall’ Underground sei un venduto. Sarò “boomer” ma questa è la mia opinione. Si fanno scelte nella vita per sé stessi non per compiacere agli altri.

  4. Ninni il 29 Aprile 2023

    Mi ricordo ancora quando da ragazzo negli anni ’80 andavo a scuola con la maglia di “To mega therion” dei Celtic Frost ed il cappottone militare di mio zio! Quanto ridere quando la prof di economia e quello di religione mi dicevano che ero posseduto dal demonio perchè mi vestivo a quella maniera! Oggi, a 50 anni, scrivo per una webzine metal, ascolto ancora quella meravigliosa musica giorno dopo giorno e mi diverto a scoprire bands underground! L’heavy metal ti entra nell’animo e non ci sono caxxi!

    • Mic DJ il 29 Aprile 2023

      Ti capisco, per me è lo stesso!! 50 anni, scrivo articoli per jolly roger radio e ho una trasmissione metal il giovedì sera.
      Se ti va di scrivere qualcosa anche qui… Fammi un fischio (sono editor del blog).

  5. Maurizio il 2 Aprile 2023

    Ho 60 anni e riascolto Master of Puppets o Killers ogni volta come se fosse la prima. E posso tranquillamente affermare che sto invecchiando bene finora, e me lo dice con una punta di invidia anche gente più giovane di me. Non ho potuto fare tutto quello che volevo e qualcosa mi è mancato, ma ho vissuto, caxxo! E appena posso a un concerto, meglio se in un club,ci vado….

  6. Davide Pasquali il 12 Marzo 2023

    Innanzitutto complimenti per l’articolo,
    E per continuare….Ho 53 anni, metallaro sin da quando ne avevo 15..
    Le cose purtroppo non cambiano, siamo sempre stati giudicati come dei “teppisti, drogati, ubriaconi, violenti, ecc. ecc.”.
    Non mi vergogno di dire che ancora oggi, alla mia tenera età, continuo ad avere i capelli lunghi (fino a quando gli dei me lo permetteranno), vestire magliette di gruppi, e ascoltare il metal, proprio come quando ero un ragazzino. Vado a lavorare in ufficio con magliette degli Amon Amarth, Ensiferum, Iron Maiden ecc.
    Ai giovani di oggi che ascoltano metal, voglio solo dire: continuate così, fregatevene del giudizio della gente, a volte parlano solo per invidia. Siate sempre voi stessi e…LUNGA VITA AL METAL!

    • Mic DJ il 12 Marzo 2023

      Grazie dei complimenti, fanno un sacco piacere. Un articolo scritto di getto, nato con istinto. Siamo diversi, ma in meglio

  7. Mircho il 3 Marzo 2023

    Ciao ragazzi, mi chiamo Mirco, ho 48 anni e sono un metallaro da quando ne avevo 11, sono sempre stato visto come strano o stravagante o satanista e tossico, nella mia vita ho sempre lavorato come un matto, posso dire però che sono un bassista cantante, ho avuto una band per più di 20 anni (INSENSA) di cui ne vado ancora fiero🤟 e quindi posso dire che non me frega un cazzo dei giudizi degli altri perché anche nel mio lavoro sono molto bravo e poi….la gente che ha rovinato il mondo ha i capelli corti e la cravatta e non i tatuaggi e i capelli lunghi come me🤟 heavy metal Is the late🤟🤟🤟🤟

  8. Matilde il 25 Febbraio 2023

    16 anni, ho sempre ascoltato rock e metal, specialmente metal. Non si può nemmeno dire che sia di famiglia anzi, certo i miei genitori sono contenti che io mi differenzi dalla mia generazione di cloni, perché sì, posso dire che si fa fatica a distinguere le persone davanti a scuola e questo delle volte mi fa pensare… Detto questo, sono fortunata a non avere problemi per quanto riguarda discriminazioni varie dovute all’essere sempre perennemente vestita di nero con magliette di band e catene visto che ho da sempre amici fantastici che semplicemente mi vogliono bene per chi sono e hanno imparato a sopportarmi quando parlo della musica che amo anche se molte volte non capiscono un accidente di quello che sto dicendo, ma mi va bene così. È comunque sempre soddisfacente ricevere di tanto in tanto occhiatacce per strada e iniziare a sorridere facendo girare lo sguardo all’altra persona. Detto questo concludo dicendo che senza questa passione io non sarei mai chi sono oggi, il metal mi ha insegnato tante cose fra le quali fregarsene di tutto e tutti, essere forte e combattere con le difficoltà interiori o materiali della vita. Senza questa musica non so come sarei uscita da alcuni momenti. Per me il metal non morirà mai.

    • Mic DJ il 25 Febbraio 2023

      Bravissima. Ricordo perfettamente i miei sedici anni, con gli adulti increduli alla vista di una ferramenta ambulante.
      Ciò che scrivi alla fine dovrebbero leggerlo tutti i tuoi coetanei, per trovare la forza quando tutto pare essere solo un lungo tunnel nero. Grazie per aver riportato la tua esperienza.

  9. Loredana il 21 Febbraio 2023

    58 anni suonati, ma suonati davvero, adesso ai concerti ci vado con mio figlio e mi sento una privilegiata e mi piace l’espressione di stupore mista a orrore che vedo sulla faccia di miei coetanei, mi inorgoglisce! E poi… diciamolo…i metallari sono gentili e generosi, ai concerti ne ho incontrati tanti, quante belle amicizie sono nate!

    • Mic DJ il 21 Febbraio 2023

      Spettacolo. Hai ragione vedere l’espressione della gente non ha prezzo. C’è poco da fare, abbiamo dieci marce in più, senza alcun tipo di pregiudizio.

    • Davide Pasquali il 12 Marzo 2023

      53….anche io vado ai concerti con mia moglie e sua figlia di 14. Non c’è prezzo nel vedere le espressioni delle persone cosiddette “normali”. Purtroppo per motivi di lavoro, vivo in Bulgaria, che tra l’altro è un paese con un’ alta percentuale di Metallari. Il nostro prossimo festival sarà a fine giugno, sempre in Bulgaria, il Midalidare Rock Fest…..se ne avete l’occasione andate!
      Ciao

  10. Alfio il 21 Febbraio 2023

    Bellissimo articolo che fotografa la società di quegli anni. A 14 anni il primo giorno di superiori mi presentai a scuola con la maglia di Killers dei Maiden e in tanti nemmeno sapevano chi fossero.
    Oggi a 54 anni continuo ad ascoltare hard e heavy, non ho mai rinnegato quegli anni e li ricordo con gioia e spensieratezza.

  11. Manlio poli il 12 Febbraio 2023

    Avendo quasi 50 anni, ho ascoltato molti gruppi dal metal hair metal, nu metal , progressive metal, alternative metal, grunge ,che significa sporchi e cattivi di provenienza estera negli anni 90, 2000, ma anche new wave , pop, rock melodico, new romantic soprattutto nella metà fine anni 80 sempre di provenienza estera tranne qualche cantautore italiano ed anche il progressive rock italiano tipo pfm etc etc

    • Ermes il 18 Febbraio 2023

      Vissuto in pieno Heavy Metal “era”. Ricorderò sempre il mio ingresso a scuola vestito come Rob Halford con tanto di cappello nazi con aquila dorata e subito fermato da alcuni che pensavano che fossi di destra ma a me della politica fregava un cazzo a quella età forse 15/16 anni
      Grande periodo d’oro della mia vita e soprattutto musicalmente.

  12. Paolo Magherini il 12 Febbraio 2023

    Sono Paolo, ho 65 anni e fin da bambino negli anni ’60 sono cresciuto in una famiglia in cui si ascoltava la musica operistica (Verdi, Puccini, Donizetti) e, avendo fratello e sorella che oggi hanno 77 e 74 anni, Shadows, Beatles, Rolling Stones, Byrds, Beach Boys, The Who, Moody Blues. Sono stato attratto subito dall’ascolto della musica che ha segnato tutta !a mia vita tanto da considerala come spiritualità e qualcosa che ha un profondo significato nella vita umana. Schopenhauer ha definito la musica “metafisica in suoni” che attinge all’essenza delle cose così come Netzsche diceva che la musica offre alle passioni di gioire di loro stesse. Rimanendo strettamente nell’ambito musicale, la mia formazione è proseguita con i Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath e il progressive quindi Emerson Lake & Palmer, Jethro Tull, Yes e in Italia, Orme, Califfi, PFM, Banco….Poi l’arrivo sulla scena di Van Halen nella seconda metà degli anni ’70 ha dato inizio al mio interesse per l’heavy metal (Judas Priest, Scorpions, Diamond Head, Tygers of Pan Tang, Saxon, Iron Maiden). Devo dire che nel mio caso la ma attenzione si è rivolta soprattutto al puro ascolto musicale e alle sensazioni ed emozioni che ne derivano, sensazioni che provo ascoltando John Williams alla chitarra classica, Alfredo Kraus che esegue Che gelida manina da manuale, Klaus Doldinger al sassofono con i suoi Passport….. personalmente trovo che la musica abbia spazi infiniti di espressione e davvero qui concordo con Schopenhauer e l’espressione metafisica dei suoni.

  13. Pepe il 11 Febbraio 2023

    En Perú se instauró una horda metalera a principios de los 80’s y pasamos de la transición del Heavy Metal a ver nacer el Thrash Metal, El Death Metal, vivimos frenéticamente el intercambio directo de Demos con las mismas bandas y en Perú se gestaba una familia muy íntima de bandas apasionadas con estas influencias, Insanar, Penitencia, Cannibalistic, Mortem, son algunas que marcaron el hito en la evolución del metal underground en Perú

  14. Claudio Rossi il 11 Febbraio 2023

    Articolo fantastico… io ho iniziato ad ascoltare metal a 13 anni ora nevho 47 ho una famiglia che non condivide con me questa passione ma fortunatamente mi permette di coltivarla.. a me la nostra musica mi ha dato mi da è mi darà oer sempre l energia per affrontare ogni giornata e l adrenalina che provo ora ogni volta che vado ad un concerto e fantastica ( I miei ricordi da adolescente metallaro sono bellissimi)…
    Ed è proprio vero … siamo una famiglia mondiale…

    • Mic DJ il 11 Febbraio 2023

      Anche io iniziai a 13 anni e ricordo ancora la fuga fatta z andare a vedere nel dicembre 1986 i maiden a Torino, mio primo live. Punizioni e cazziatoni a manetta ma fanculo. Mia moglie ascolta metal, mio figlio di 12 cresce bene con hard rock nelle vene. È un mondo fantastico, che unisce e rende unici

  15. Stradi il 11 Febbraio 2023

    Sono assolutamente concorde. Le girule in Vua Garibaldi che si concludevano davanti a Rock and Folk erano il clou della settimana e se eri in jeans e maglietta eri benvenuto, nulla importava la marca. Eravamo liberi dalle omologazioni, chiassosi, certo, ma felici. Oggi, a 58 anni, ascolto sempre e solo HM. C’è sempre ancora tanto da scoprire e che gioia andare ai concerti, tutti insieme senza riguardo all’età. Long live rock n roll!!

    • Mic DJ il 11 Febbraio 2023

      Vero. Rock n folk casa base, anche da maschio bei giri. Rumorosi, vivi, uniti. Una tribù urbana di persone semplice, unite dalla passione per la musica, non dall’apparire

  16. Thomas il 11 Febbraio 2023

    Da 17enne metallaro, non potrei essere più d’accordo, sempre preso in giro per le magliette, per l’air guitar quando si hanno le cuffie in dosso con la propria band del cuore a palla, ma deciso a non mollare mai

    • Mic DJ il 11 Febbraio 2023

      Questo è lo spirito. Io ho quasi 50 ho più tatuaggi che pelle e per anni ho dovuto fare le stesse lotte anche sul lavoro. Non si molla un cazzo, perché siamo coerenti

    • Prof. Giuliano il 16 Febbraio 2023

      A 38 anni ho visto che per molti miei ex compagni è stata una fase transitoria; sono stati metallari, ora ascoltando ancora per lo più metal ma non lo vivono più. Io vado a ogni concerto che posso, porto ancora i dread lunghi fino al sedere, orecchini e tattoo. Faccio il prof. e mi riempie di orgoglio l’essere guardato male dalle mamme e dai papà quando esco da scuola e godo poi a farmi dare del Lei un paio di mesi dopo durante i colloqui. “In questa società basata sul apparire stupendi, fare schifo diventa un preciso dovere morale”. Tra pochi giorni Trivium, e tra una settimana Kataklysm. Abbiamo una marcia in più.
      Siamo interessanti come i numeri negativi.
      …e morte alla Trap.

      • Mic DJ il 17 Febbraio 2023

        Capolavoro. Ti abbraccio virtualmente perché è bellissimo ciò che hai scritto. Capisco perfettamente quella sensazione di superiorità che si prova quando il fornitore ben vestito mi vede e prova un mix tra terrore e sgomento… Per poi dire due ore dopo “sai non pensavo…” dopo aver capito che sotto tatuaggi è orecchini si nasconde una persona preparata. La tua frase del dovere morale è da tramandare ai posteri

  17. Cristian il 11 Febbraio 2023

    …probabilmente il metal è stato il vaccino che c’ha liberati dai cliché e c’ha dato il coraggio e la forza di essere ciò che siamo oggi! …che bei ricordi gli ’80: la nascita del thrash…

  18. roberto Geo il 6 Febbraio 2023

    Wow articolo tutto sull onda dell emozione ma sempre lucido nell analisi del “processo metallo”. Non sono mai stato un metallaro per formazione e indluenze familiari bossa/jazz/soul ma ho profondamente sentito e compreso il messaggio di questo ennesimo viaggio nella musica. Fantastico! Grazie


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