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Elettronica

La Luna, quel lungo addio

today21 Novembre 2024 160 3 5

Sfondo
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La Luna, quel satellite che gira intorno alla terra… quel pezzo di pietra che da millenni ispira e nutre le leggende degli esseri umani. E’ una poesia che sta in cielo che ha ispirato anche i romani Les Longs Adieux, che fanno uscire oggi il loro nuovo singolo che apre la pista ad un nuovo album. Il titolo? “La Luna”, ovviamente! Press Play on Tape!

LA LUNA, PICCOLE CURIOSITA’

Come piccola prefazione mi pare doveroso usare le parole del gruppo a riguardo. “Il titolo “La Luna” Ăš stato scelto perchĂ©, nella nostra visione, possiede il giusto appeal per rompere il ghiaccio”. Prosegue poi con un quid di magico:  “E’ nata in un luogo che ci ha sempre portato fortuna, contiene tutti gli elementi che caratterizzano questa nuova generazione di pezzi e ne Ăš stata la capostipite”.

“Questo singolo Ăš anche la nostra prima piccola impresa come trio e ci sembra perfetta per introdurre Johnny.”

Trovo poi geniale la parte dove la band nomina in modo intelligente altre canzoni sulla luna: “C’ù chi non la voleva mica, chi la sentiva bussare, chi diceva che l’avrebbe conquistata, chi l’ha vista dappertutto anche in fondo al mare
 Ci hanno sempre appassionato le canzoni sulla luna, indipendentemente da genere e spessore, siamo contenti di averne una anche noi.

LA LUNA

LES LONGS ADIEUX: LA LUNA

One, two… one two three four: immaginatelo fatto da bacchetta su charleston ed avete un’idea di come sorga questa luna nel cielo. Arpeggio, cassa, basso e subito esplode il riff di tastiere con quel suono cosĂŹ ottanta da fermarmi il cuore nel petto. Come scaraventato dentro un ologramma mi ritrovo nel 1988, al leggendario Studio Due di Torino. Chi lo ha vissuto e frequentato avrĂ  la pelle d’oca o sarĂ  svenuto al sol pensiero. Era IL locale dove nascevano movimenti sonori, dove si ballava la musica “diversamente commerciale”. Era il locale della vera inclusione, perchĂš dentro ci trovavi i dark, i metallari, i punk e tutto quel maelstrom di persone fuori dalla massa.

Ci pensa Fede a farmi continuare il viaggio dimensionale, con la sua voce pazzesca, cosĂŹ profonda, vibrante, ricca e sfaccettata. Una voce assoluta, unica. Una di quelle che puoi mettere su cento canzoni ma la sua voce sarĂ  sempre una. Le liriche sono di una profonditĂ  assurda, ti scuotono dentro. “Dietro i silenzi squarci immensi di profondo”, mi portano a sensazioni di vita mentre si cercano risposte nel cielo.

MUSICA E PAROLE, TINTE DI UN MISTERO

“Sanguina l’ego che ti fa… Predatore dell’oscuritĂ ”. Pesate le parole, una ad una. Date loro il significato che devono avere nel loro conteso, e immergetevi in questa misteriosa poesia. C’Ăš un termine che ricorre spesso, e che forse Ăš il sunto di tutto: incognito. Del resto chi non si Ăš trovato almeno una volta nella vita a guardare in alto, mentre il cielo notturno fa da contraltare a quella luminosa palla nel cielo? Ci si fanno mille domande, alle quali spesso diamo noi delle risposte. Ma se seguiamo il suono del silenzio capiamo che spesso sono incognite, non conoscute.

“Come due rette intorno al mondo non s’incontrano”, e dietro questa frase si incontrano melodie, suoni, sfumature che ci fanno viaggiare sollevati da questo ipotetico prato che pare dipinto di nero. “Per lei tutto Ăš niente. Per lei solamente… La Luna”. Siamo incantati, fermi, ad aspettare l’inevitabile: “Incognito. GravitĂ  tra l’evanescente ed il simbolico”. Concetti che da millenni l’uomo cerca di comprendere.

La Luna, colei che “Brucia per te, Ride per te”, lassu, nel cielo nero, lei dipinge un quadro di luce fredda, “Per lei tutto e niente. Per lei piĂč splendente”.

VIDEO

RIFLESSIONI DI MIC DJ

“La Luna” sono quattro minuti e trentasei che ti portano a spasso nel tempo, che fanno scendere la notte anche in pieno giorno. Ma non una notte tetra, senza fine. Una notte illuminata dalla sua luce viva, esattamente come viva Ăš questa bellissima canzone. Il genere Ăš quel Dark spruzzato di Wave e di elettronica old shool, compresa la chitarra con la sua distrosione educata. I Les Longs Adieux mettono a segno un altro colpo da dieci e lode, lasciandomi ad attendere con impazienza l’arrivo del full lenght. La band, composta da Federica Garenna alla voce, synth and programming, e da Frank Marrelli alle chitarre, si arricchisce di un nuovo membro, Johnny Rainbow al basso.

Da GiovedĂŹ 21 il brano sarĂ  disponibile su Bandcamp e il video sul Canale YouTube. “Grida finchĂ© fa male. Grida nel temporale”

Scritto da: Mic DJ

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