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Mic DJ Ciao ragazzi, buone fere a tutti i nostri ascoltatori. RIcordatevi che Jolly Roger Radio ascoltata in spiaggia, o in mezzo ai monti, è il valore aggiunto che vi differenza dalla massa monopensante! Siate unici, siatene fieri! Riccardo Ma cos'è sto cambio di direzione verso gruppi e nomi praticamente sconosciuti? Oh non ne conosco mezzo.. ma sapete una cosa? Fanno musica migliore ed interessante di quelle quattro cariatidi che vivono solo più grazie al nome che portano! BRAVI RAGAZZI DI JOLLY ROGER RADIO Alessio De Simone Che figa sta radio!👍 Saluti a tutti da Fiesole...

Musica

Crown Lands – Fearless

today5 Giugno 2023 422 1 5

Sfondo
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I Crown Lands sono una band Canadese decisamente sconosciuta alle nostre latitudini. Il genere che propongono è un prog “old school” di assoluto livello, genere molto amato dal nostro recensore d’assalto Mr.Fulvio, il quale si è gettato nella mischia senza pensarci due volte. Andiamo a sentire cosa ci propongono questi Crown Lands: press play on tape!

CROWN LANDS, L’ANTEFATTO

Non so da dove iniziare. La mia passione sfegatata per i Rush e la criminale indifferenza che viene da sempre riservata a questa immensa band alle nostre latitudini mi bloccano nel mettere in fila con il giusto ordine le cose da dire. Meglio iniziare a spiegare: abbiamo una nuova e talentuosa band (in realtà un duo) canadese (of course, una garanzia!). Con il secondo lavoro, uscito a marzo di quest’anno, è in grado di risvegliare i sensi di ogni fan dei Rush che si rispetti (‘70s & early ‘80s era).

CROWN LANDS

Ovviamente, cosa che non mi stupisce ma mi disturba, sono assolutamente “non pervenuti” al di qua dell’oceano: scarsissime info e distribuzione del disco inesistente. La mia scoperta nei loro confronti è stata del tutto casuale, ovvero dalle classiche proposte dell’ “AI” di Spotify e/o Youtube. Ora, se la qualità messa in campo è di questo livello trovo opportuno, da fan del genere, spendere due parole in merito: un piccolo e meritato contributo alla divulgazione di un lavoro che non è corretto passi così sottotraccia.

CROWN LANDS, LA BAND

Si tratta, come detto, di un duo proveniente dal Canada e composto dal vocalist/drummer Cody Bowles e dal bassista/chitarrista/tastierista Kevin Comeau. Hanno scelto il nome Crown Lands perché è la definizione storicamente usata nel loro paese per identificare le terre rubate dalla colonizzazione. Attraverso la loro musica vogliono aumentare la consapevolezza degli effetti a lungo termine di questa colonizzazione e dare voce alla loro comunità di popolazioni indigene.

Sono attivi dal 2015, hanno prodotto una serie di EP ed il primo omonimo album è del 2020 con sonorità maggiormente rivolte all’hard blues rispetto al nuovo e molto prog-related “Fearless”, uscito a marzo 2023. Giusto per dovere di cronaca hanno aperto per i Greta Van Fleet nel loro tour del 2022 (anche se sarebbe stato più giusto fosse accaduto il contrario – Nota di Mic DJ).

CROWN LANDS – FEARLESS

CROWN LANDS

Il disco si presenta bene già dalla copertina, che invita ad esplorarne il contenuto con il suo mix di riferimenti fantasy, storici e di Science fiction. Il lavoro parte subito in modo ambizioso, con una suite di 18 minuti divisa in nove parti: “Starlifter: Fearless Part II”. Immediatamente ci troviamo catapultati nei ‘70s, sforzandoci di capire se stiamo ascoltando un pezzo da “2112” piuttosto che da “Hemispheres”. In questo pezzo c’è tutto: suoni vintage, effetti moderni, energia e melodia sapientemente mixati. La voce viaggia sugli alti registri, che paga il debito al maestro Geddy Lee. E’ il primo di nove brani e siamo già decisamente appagati.

Nei seguenti 3 brani si cambia leggermente registro con durate più ridotte e più concessione alla melodia. “Dreamers of the dawn” è comunque “Rush a manetta” ma è breve, incisiva ed accattivante, con il ritornello che ti si ficca prepotentemente in testa. “In the shadows” è melodica e catchy, potrebbe addirittura ricordare alcune power ballad dei Foreigner. “Right way back” ha un ritmo incalzante, synth ed assonanze con i Rush anni ’80 anche se, soprattutto vocalmente, siamo su altri territori.

UN ASCOLTO CHE SCORRE EMOZIONANTE

CROWN LANDS

Il quinto brano, “Context: Fearless Pt. I”, non è inedito e risale ad alcuni anni fa. Anche qui marcatissime influenze Rush, dei quali viene subito in mente “Red Barchetta”. La successiva “Reflections” parte alla “Xanadu” (mancava una citazione a “A Farewell to kings”) ed evolve in un intreccio di melodie in perfetto Rush ‘80s style. A seguire “Penny”, splendido strumentale per chitarra acustica.

“Fearless” giunge a conclusione con due canzoni: “Lady Of The Lake” e “Citadel”. La prima è uno splendido mid-tempo che sembra provenire direttamente dalla premiata ditta Page/Plant, con il chitarrista Kevin Comeau che fonde alla perfezione distorsioni e chitarre acustiche amalgamandosi con la voce acuta di Cody Bowles.
“Citadel” è una ballad malinconica che si sviluppa da un pianoforte solista per sfociare in un imponente sinfonia di suoni. La produzione è stata affidata a David Bottrill le cui referenze (Muse, Tool, Mastodon, Rush) parlano da sole.

CROWN LANDS

LE CONCLUSIONI DI MR.FULVIO

La prima domanda che mi sono posto, dopo l’ascolto, è stata: c’è bisogno di una band “Rush 2.0” considerato che esistono gli originali?
La mia risposta è stata “Perché no?”. In fondo l’ultimo lavoro dei Rush, che rimarrà purtroppo tale, è del 2012, ed i Crown Lands hanno fatto un lavoro gradevole, di qualità e ben prodotto che include influenze anche diverse (su tutte i Led Zeppelin) e ben miscelate.
Pertanto ascolto super consigliato a tutti, Rush-addicted e non, ricordando il motto:“Raise your hands if you love Rush, Raise your standards if you don’t”.

Un grazie di cuore al nostro recensore e cronista d’assalto Mr.Fulvio, sempre più una figura importante all’interno di Jolly Roger Radio. Mic DJ vi saluta e vi da appuntamento qui in radio, tra articoli e tanta buona musica. Ora qualche consiglio per voi direttamente dalla nostra Rock Radio!

Geddy Lee, un genio immortale.

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Scritto da: Mic DJ

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