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Thunder 20/11/2023 Dj O.F.F.
Rodney Matthews è l’uomo dietro alcune delle copertine più belle in ambito “Metal”, inteso nel senso più generico del termine. Andiamo a farci un giro a ritroso, per riscoprire l’uomo e l’artista. Per questo viaggio ci ha pensato il grande Mr.Fulvio, il nostro cronista d’assalto e grande appassionato della nostra musica. Da lui c’è sempre da imparare qualcosa!
Siamo abituati, con la fantasia, a visualizzare immagini evocate dalla musica che ascoltiamo. Ecco, questa volta l’idea è di fare esattamente il contrario: partiremo dalle opere di un artista che ha regalato al nostro genere musicale innumerevoli copertine. A prescindere che siano più o meno famosi, sono delle vere opere d’arte.
Si… ma, visto che siamo appassionati di musica, bisognerebbe trovare un “fil rouge” adatto allo scopo. I “sotto-generi musicali” coinvolti sono i più disparati: si va dall’Hard Rock al Doom, passando per NWOBHM ed AOR. Ma il filo conduttore è sicuramente la qualità delle proposte musicali sempre di pari passo con la bellezza delle copertine firmate Rodney Matthews.
Questo, per chi ha vissuto in prima persona l’era musicale pre-internet, non è un dettaglio. In assenza degli attuali potentissimi mezzi di informazione alzi la mano chi, negli ’80s, non si è mai fatto guidare dalla sola copertina per l’acquisto di un disco. (Nota di Mic DJ: quanta saggezza! Nella mia ben fornita collezione sono innumerevoli quelli scelti in base alla copertina, anche se non mancarono i “bidoni”, venduti nel tempo).
Quindi questa potrebbe essere l’occasione per appagare sia l’occhio che l’orecchio, andando a riesumare dai nostri polverosi archivi i vecchi cimeli che non ascoltiamo da tempo. Magari approfittandone, perché no, per andare a scoprire qualcosa che abbiamo tralasciato o che semplicemente non conosciamo per motivi anagrafici o altro.
Rodney Matthews nasce il 6 luglio (come chi scrive, coincidenze della vita…) del 1945 nel North Somerset, Inghilterra. E’ sostanzialmente un illustratore del genere fantasy e Science-fiction, ed ha disegnato oltre 140 soggetti per copertine di gruppi rock. Pur variando i temi ed i soggetti delle sue opere, il suo tratto è sempre stato inconfondibile e, come già detto, garanzia di qualità anche per i contenuti musicali correlati.
Non è proprio di dominio pubblico il fatto che Rodney sia anche un musicista, batterista per la precisione. Nel 2019 è uscito anche un suo lavoro prog rock dal titolo “Trinity”. Qui vediamo la partecipazione alle tastiere di Oliver Wakeman, figlio d’arte di Rick, e ovviamente le ospitate dello stesso Rick (YES, of course…). Altri guest sono Tony Clarkin dei Magnum e John Payne degli Asia. Inutile dire chi ha firmato la copertina.
Ancora più oscura e sconosciuta la sua partecipazione, ad inizio anni ’70 e sempre come drummer, nella prog band Squidd. Testimonianza di questo progetto è un EP di 3 brani pubblicato su CD nel 2003 dallo stesso Rodney: auto-produzione, ovviamente anche della copertina. Ed ecco la prima “record cover” ufficiale!
Il primo lavoro commissionato a Rodney Matthews per la cover di un album risale al lontano 1971: si tratta dell’ EP “New Day” dei grandissimi Irlandesi Thin Lizzy. Lo stile grafico è lontanissimo da quello che ha poi reso Matthews universalmente riconoscibile e, curiosità, i titoli di copertina accreditano l’artwork ad un tal “Hairy Rodney from Bristol”.
Il gruppo che sicuramente più si è avvalso del lavoro di R.Matthews per le loro covers sono gli inglesi Magnum con ben 11 titoli, compresi i loro Top albums “On a Story Teller’s Night”, “Kingdom of Madness” e tanti altri. Al tempo si può quasi dire che le covers di Matthews e i dischi dei Magnum fossero in un certo senso dei sinonimi.
Tra i suoi clienti più blasonati Rodney può annoverare Asia, Hawkwind, Ian Anderson, Nazareth, Scorpions, Steve Hackett, Thin Lizzy, Uriah Heep. Un bel biglietto da visita, non c’è che dire.
Anche questo movimento fondamentale per la nascita della musica metal è marchiato in modo indelebile dalle bellissime “Matthew’s covers”. Due sono gli artwork imprescindibili: i capolavori “Borrowed Time” dei Diamond Head e l’album d’esordio “Time Tells No Lies” dei Praying Mantis. In entrambi i casi la qualità di grafica e musica è ai massimi livelli. Sicuramente da menzionare anche i Tygers of Pan Tang con “Crazy Nights”.
E… a “casa nostra”? Anche qui da noi, recentemente, possiamo annoverare la cover del lavoro “A Dream of Fantasy” dei nostrani Blind Golem di Verona. Il disco è del 2020 ed è vivamente consigliato a tutti gli amanti dell’hard rock ‘70s alla Uriah Heep.
Poco conosciuti ed ingiustamente trascurati già al tempo, ecco tre titoli sicuramente da ripescare non solo per la copertina ma anche per il contenuto musicale degno di nota. Motherlode – “The Sanctuary” (1986): band Svedese, disco veramente poco conosciuto ma valido esempio del DNA musicale svedese. Hard Rock alla Europe dei bei tempi (Wings of tomorrow per intenderci). Seventh Angel – “Lament for the Weary” (1991): band Inglese, il disco è un vero gioiello di thrash doom sconosciuto ai più.
Tradia – “Welcome to Paradise” (1995): band Statunitense, per chi ama le sonorità AOR ricche di tastiere, cori e ritornelli accattivanti.
In ordine cronologico i lavori a mio avviso essenziali per chi volesse approfondire graficamente e/o musicalmente:
Thin Lizzy-New Day (1971, Hard Rock) – Scorpions-Lonesome Crow (1972, Hard Rock) – Nazareth-No Mean City (1979, Hard Rock) – Tygers Of Pan Tang-Crazy Nights (1981, NWOBHM) – Eloy-Planets (1981, Prog Rock) – Praying Mantis-Time Tells No Lies (1981 NWOBHM) – Diamond Head-Borrowed Time (1982, NWOBHM) – Bitches Sin-Predator (1982, NWOBHM) – Magnum-On a Storytellers Night (1985, AOR) – Motherlode-The Sanctuary (1986, Hard Rock) – Seventh Angel-Lament for the Weary (1991, Thrash Doom) – Asia-Aqua (1992, Prog AOR) – Veni Domine-Material Sanctuary (1994, Power Metal) – Tradia-Welcome to Paradise (1995, AOR) – Uriah Heep-Live in the USA (2003, Hard Rock) – AllenLande-The Battle (2005, Melodic Metal) – Avantasia-The Mystery of Time (2013, Power Metal) – Blind Golem-A Dream of Fantasy (2021, Hard Rock)
Un grazie di cuore al nostro Mr.Fulvio, reporter d’assalto, che ad ogni collaborazione con Jolly Roger Radio, non manca modo di stupirci. Qui si fondono due supreme forme d’arte: quella grafica e quella musicale. Si fondono per creare qualcosa che fosse in grado di farci sognare, volando in quei disegni spinti dalle note di quelle grandissime bands.
Un saluto ai nostri lettori, vi diamo appuntamento al prossimo articolo. Ora qualche consiglio per voi direttamente dalla nostra Radio!
Scritto da: Mic DJ
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